lunedì 10 luglio 2017

Lactarius zonarius (Bull.) Fr.

Nome attuale:

Lactarius zonarius (Bull.) Fr.  

 

Sinonimi:

Lactarius zonarius var. scrobipes (Kühner & Romagn.) Bon

  

Cappello 50 – 130 (150) mm; inizialmente convesso, appianato, ma presto con una depressione centrale, imbutiforme a maturità; cuticola liscia, untuosa, appena pubescente all'orlo’, di colore crema, fulvo ocraceo, con zonature concentriche più scure, più evidenti nei giovani esemplari.

Lamelle fitte, appena decorrenti, di colore biancastro o crema chiaro con sfumatyre rosate, si macchiano di bruno alla manipolazione.

Gambo 15 – 30 x 30 – 55 mm; dritto, breve e tozzo, attenuato alla base, concolore alle lamelle, superficie liscia o con qualche scrobicolo più scuro.

Carne soda nel cappello, fragile nel gambo, biancastra con odore fruttato e sapore moderatamente acre dopo qualche secondo.

Latice abbondante, bianco immutabile, crema grigiastro essiccando sulle lamelle, acre dopo qualche minuto.

Habitat cresce nei boschi caldi di latifoglia, molto comune dall’estate al primo autunno.

Commestibilità velenoso. Provoca sindrome gastrointesinale incostante.  

Note uno dei Lactarius più comune ai Castelli Romani. Alcune volte, ma non sempre, presenta delle fossette più scure sulla superficie del gambo.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, settembre 2015


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Lactarius sp






Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Lactarius ( M. T. Basso ) - Mykoflora 






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