sabato 24 dicembre 2016

Auguri 2016



Tanti Auguri di Buon Natale 



con l'augurio di un 2017 ricco di serenita'


Colgo l'occasione per un ringraziamento ai lettori. 
Grazie!








Le pubblicazioni riprenderanno  a gennaio

EnzoF


domenica 18 dicembre 2016

Cantharellus amethysteus

Castelli Romani,ottobre 2016; foto di EnzoF

Sinonimi
Cantharellus cibarius var. amethysteus                                                                                                  

Cresce a gruppi nei boschi dei Castelli in autunno.       

Cantharellus con squame ametista sul cappello, carne giallastra, poco arrossanti e imbrunente a tempo secco.
Il Cantharellus amethysteus  è  simile alle altre specie appartenenti al genere Cantharellus, ricoscibile per il cappello squamuloso e spesso sfumato di lilacino-porpora.


Rispetto agli altri "galletti" il Cantharellus amethysteus  è probabilmente il meno diffuso nei boschi dei Castelli.

Current Name:
Cantharellus amethysteus (Quél.) Sacc.

Position in classification:
Cantharellaceae, Cantharellales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF

                                                                                                          

lunedì 12 dicembre 2016

Tricholoma scalpturatum

Castelli Romani,novembre 2016; foto di EnzoF


Sinonimi
Agaricus scalpturatus      

Non molto comune, cresce a gruppi nei boschi dei Castelli in autunno e fino ai primi freddi. 
Fungo piccolo e delicato, fragile. Cappello che raggiunge i 6/7 cm di diametro e di colore variabile ma sempre su toni grigiastri, con la cuticola ricoperta da fitte squame rialzate di colore grigio/bruno; lamelle fragili, fitte e sottili, di colore bianco ingiallenti a maturità o allo sfregamento; gambo cilindrico, concolore al cappello ma con toni più chiari; carne con odore di farina e sapore   
                                                                                                             

                                                     


Non molto diffuso nei boschi dei Castelli, ma fedele ai suoi luoghi di crescita, dove nelle annate favorevoli si può presentare fortemente gragario in colonie numerose. Tipico è il suo ingiallimento, se toccato o sfregato nelle lamelle ingiallisce vistosamente a partire dal margine.

Current Name:
Tricholoma scalpturatum (Fr.) Quélet

Position in classification:
Tricholomataceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF


mercoledì 7 dicembre 2016

Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga

Chlorophyllum brunneum (Farl. & Burt) Vellinga

 

Sinonimi:

Macrolepiota rhacodes var. hortensis Pilát ex Wasser

Macrolepiota rhacodes var. bohemica (Wichanský) Bellù & Lanzoni

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Agaricaceae

Genere Chlorophyllum

Specie Cholorophyllum brunneum

 

Cappello 60 – 200 ( 250 ) mm, emisferico, poi convesso, infine appianato con umbone più o meno evidente, con il margine quasi mai completamente disteso; cuticola inizialmente liscia, per poi dissociarsi in squame bruno rossicce, disposte a cerchi concentrici su fondo biancastro.

Lamelle libere, fitte, larghe e sinuose, arrossanti con l’età o alla manipolazione.

Gambo 20 – 40 x 80 – 200 mm, cilindrico, poco slanciato, con un bulbo abbastanza vistoso alla base, superficie liscia, non decorata, di colore bianco brunastro, più scuro al di sotto dell’anello; anello semplice, ampio e fioccoso, con la parte inferiore bruna.

Carne bianca che vira all’arancione e lentamente al rosso scuro; odore gradevole fungino e sapore dolciastro.

Habitat cresce solitamente a gruppi, soprattutto in parchi e giardini, preferibilmente su terreno sabbiosi, ma anche nei boschi aperti con presenza di sostanze organiche, dall’estate all’autunno.

Commestibilità specie tossica che provoca sindrome gastroenterica.

Note potrebbe essere scambiata per una Macrolepiota procera group, ma si riconosce per il portamento massiccio, il gambo liscio e non decorato, il grosso bulbo marginato e la carne virante. Più simile è il Chlorophyllum rachodes che ha le squame del cappello più grandi, l’anello doppio e la carne fortemente virante al rosso.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, novembre 2016


Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento.

Funghi d’Italia - Zanichelli

AA.VV. 2018. Funga Nordica. Agaricoid, boletoid and cyphelloid genera. Ed. Nordsvamp. 2nd Edition, 2nd printing.








 


 

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lunedì 5 dicembre 2016

Gymnopus dryophilus

Castelli Romani,ottobre 2016; foto di EnzoF

Sinonimi
Collybia dryophila  

Molto diffuso, cresce a gruppi numerosi nei boschi dei Castelli Romani dalla fine dell'estate. 
Fungo esile, di medie dimensioni; cappello su toni giallo arancio, molto igrofano che tende a decolorarsi con tempo secco, lamelle fitte e sottili, quasi libere; gambo lungo, concolore al cappello e più scuro verso la base; carne esile e fragile con odore fungino gradevole e sapore nullo.

                                                                                                                                                         
Piccolo fungo caratterizzato da una sporata bianca e molto diffuso in ogni habitat.Cresce sia sugli aghi a terra sia sulle foglie, generalmente è il primo fungo che compare nei boschi dei Castelli subito dopo le prime piogge autunnali

Current Name:
Gymnopus dryophilus (Bull.) Murrill

Position in classification:
Omphalotaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF


lunedì 28 novembre 2016

Russula vinosobrunnea

Castelli Romani,settembre 2015; foto di EnzoF


Sinonimi

Russula alutacea var. vinosobrunnea 

Cresce nei boschi dei Castelli Romani nel primo autunno.

Dimensioni medio-grandi, con cappello carnoso ma abbastanza fragile; cuticola generalmente di colore rosso vinoso, rosso porpora, ma anche bruno più o meno chiaro, opaco e spesso corrugato concentricamente verso il bordo ( tipico delle Russula sp appartenenti alla subsezione Olivaceinae );  lamelle fitte, spesse, color crema poi giallognole con tendenza ad arrossire verso il margine;il gambo è sodo in gioventù e abbastanza carnoso e quasi sempre sfumato di rosso; la carne ha un odore lieve e delicato di nocciola e sapore dolce. 
Abbastanza frequente nei boschi Castellani, è una Russula dal delicato sapore di nocciola, ma come tutte quelle appartenenti alla subsezione delle Olivaceinae deve essere consumata ben cotta.


Current Name:
Russula vinosobrunnea (Bres.) Romagn.

Position in classification:
Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

EnzoF


lunedì 21 novembre 2016

Hypomyces chrysospermus

Castelli Romani, novembre 2016; Foto di EnzoF

Il mangiatore di porcini.
E' un ascomicete che parassita funghi appartenenti principalmente al genere delle boletacee.

Il nome specifico deriva dal greco e significa seme d'oro. In gergo viene chiamato "muffa dei porcini" o "mangiatore di porcini"
Hypomyces chrysospermus appartiene ad un genere di ascomiceti parassiti ognuno dei quale è specializzato nell'infettare uno specifico genere di funghi.
Spesso si vedono Boletus sp o ancor di più Xerocomus sp ricoperti da una strana muffa bianca che piano piano diventa gialla dorata rendendo la carne del fungo molle e putrescente e non commestibile. Hypomyces chrysospermus può attaccare anche funghi appartenenti al genere Paxillus ( d'altronde è una boletacea )
E' utilizzato nella medicina tradizionale cinese per curare emorragie esterne, attraverso l'applicazione delle spore direttamente sulle ferite aperte.

Current Name:
Hypomyces chrysospermus Tul. & C. Tul.

Synonymy:
Sepedonium chrysospermum

Position in classification:
Hypocreaceae, Hypocreales, Hypocreomycetidae, Sordariomycetes, Ascomycota, Fungi



EnzoF




lunedì 7 novembre 2016

Lactarius semisanguifluus

Castelli Romani,novembre 2016; foto di EnzoF

Sinonimi:
Lactarius rubrifluus 
Nome Italiano:
Lattario semisanguigno,Sanguinello.

Cresce ai Castelli Romani dalla fine dell'estate e fino ai primi freddi
Il cappello può raggiungere una decina di cm di diametro ed è di un bel colore aranciato con zonature non molto evidenti, con l'età tende a scolorire e a macchiarsi di verde; le lamelle sono di colore arancio, fitte e sottili e si macchiano di verde al tocco; il gambo è corto e tozzo, vuoto, concolore al cappello con pochi scrobicoli non molto evidenti; la carne è consistente nel cappello e molliccia nel gambo, latice non molto abbondante che al taglio è color carota, ma presto diventa rosso-vinoso, odore non proprio gradevole ma che scompare con la cottura.


Fungo comunissimo in tutta la penisola, ma raro ai Castelli Romani in quanto cresce sotto ai pini, alberi poco diffusi in zona.

Current Name:
Lactarius semisanguifluus R. Heim & Leclair

Position in classification:
Russulaceae, Russulales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi


EnzoF

venerdì 4 novembre 2016

L'Agarico delle Nebbie

Castelli Romani, novembre 2016; Foto di EnzoF

L'autunno lentamente avanza. 
Le piogge scarse e tardive di fine estate non hanno avuto un grande effetto sui funghi più ambiti e ricercati, anche quest'anno piuttosto scarsi, ma in autunno prima o poi piove! Tardi, troppo tardi per i profumati porcini, o i colorati e buonissimi ovoli, ma non per altri funghi tardivi che amano il freddo e la nebbia. L'Agarico delle nebbie è uno di questi, probabilmente l'attore principale di questi scenari uggiosi anche se certamente non l'unico. Lui aspetta, lui non ha fretta, aspetta le piogge abbondanti, poi aspetta le nebbie e le prime brinate e aspetta la prima botta di freddo della stagione.

Ottobre è un mese di transizione con il clima estremamente mutabile, si può fare il bagno al mare ed il giorno dopo indossare il cappotto, differenze abissali tra un giorno all'altro e addirittura differenze abissali nell'arco della stessa giornata.In particolari condizioni si può scendere sotto lo zero di primo mattino e superare i venti gradi a metà giornata. Ecco, in queste condizioni capita un breve periodo di tempo dove nel bosco c'è solo lui... l'Agarico delle nebbie che diventa l'attore principale. Lui gradisce queste condizioni di caldo/freddo e la tantissima umidità. E allora nel fogliame marcescente del bosco si vedono i classici cerchi delle streghe con decine di esemplari in circolo come ad una riunione, oppure lunghe file che quasi quasi fanno pensare ad una coltivazione. 
Anni fa questi cerchi e file mi avrebbero riempito di soddisfazione e riempito il cesto, poi si è scoperto che la Clitocybe nebularis è tossica! Tossica da accumulo e quindi ancora più pericolosa, la mangi una volta e potrebbe non succedere nulla, poi la rimangi e ancora nulla, ma ormai è stato chiarito che le sue tossine non vengo eliminate ma restano nel corpo per molto tempo ed ogni anno che passa, ad ogni mangiata aumentano intossicando il nostro corpo. Un pasto può dare fastidio immediato oppure no, è una condizione soggettiva, addirittura può provocare mal di testa l'odore che si sprigiona durante la cottura, ma è sicuramente tossico per accumulo e con il tempo può provocare gravi danni al sistema nervoso. Devo dire che dopo i primi anni, quando fu tolto dal commercio a dalla lista di specie commestibili, quando ancora erano molti che lo raccoglievano e consumavano sbeffeggiando chi cercava di fargli capire che non era il caso, adesso sono molto più abbondanti nel bosco segno evidente che la raccolta è diminuita e ci sono molti meno mezzigambi tagliati rimasti a marcire in terra, e si perchè si tagliava la parte inferiore del gambo generalmente rovinato o quantomeno imbibito di acqua e si prendeva la porte più solida. Perchè l'Agarico delle nebbie è sicuramente un bel fungo carnoso che nelle raccolte da soddisfazione, specialmente quando ancora piccoli vengono chiamati " Brignoli" in molte parti dei Castelli,in altre zone invece vengono chiamati " Profumati" a dimostrazione che l'odore descritto sgradevole in letteratura per molte persone non lo è, anzi è un fungo aromatico e profumato. Fortunatamente il consumo è diminuito moltissimo, ma non sparito. Capita ancora di vedere i mezzigambi dei "Profumati" insieme a mezzigambi di Tricholoma saponaceum. Chissa un bel misto nebularis/ saponaceum che sapore avrà....


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Clitocybe nebularis






lunedì 24 ottobre 2016

Spinellus fusiger

Castelli Romani, ottobre 2016; Foto di EnzoF


Spinellus è chiamato così per i suoi " piccoli aculei "ed indica il nome del gruppo. Spinellus è un parassita di un parassita! Può infettare anche altri funghi ma le vittime preferite sono le Mycena sp. Spinellus fusiger è il più noto anche se probabilmente non l'unico del genere.
Spinellus fusiger non uccide il suo ospite troppo in fretta ma da loro il tempo di rilasciare le spore, in modo che altri Spinellus abbiamo altri funghi da infettare. Un agente patogeno geniale!

Cresce come parassita di altri funghi, con spiccata preferenza per le Mycena , ma si può presentare anche su Collybia sp e più raramente anche Amanita e Hygrophorus. 

Spinellus fusiger appartiene alla divisione Zygomicota classe zigomiceti.



Current Name:

Spinellus fusiger (Link) Tiegh.


Position in classification:
Phycomycetaceae, Mucorales, Incertae sedis, Incertae sedis, Zygomycota, Fungi

EnzoF





lunedì 17 ottobre 2016

Clitocybe mediterranea

Castelli Romani,ottobre 2016; foto di EnzoF
Sinonimi
Infundibulicybe mediterranea              

Fungo poco comune che cresce nei boschi dei Castelli in autunno.
Fungo di dimensioni medio/piccole.Il cappello è piuttosto regolare, con il margine leggermente ondulato, presto con la caratteristica forma imbutiforme;il colore è bruno rossastro; lamelle bianche fitte e strette con lamellule; il gambo è corto, cilndrico, leggermente allargato alla base, spesso piuttosto scuro e quasi concolore al cappello; la carne è sottile, elastica,con odore fungino, gradevole ben diverso dalla sosia Clitocybe gibba che ha netto odore cianico.


Cresce nel primo autunno gregaria, qualche volta anche cespitosa su detriti di foglie e legno marcescenti, formando caratteristici archi o cerchi

Specie di recente istituzione è stata identificata in Sardegna nel 2011 in base a studi molecolari che ne hanno permesso la separazione dalla sosia Clitocybe gibba 

Current Name:

Clitocybe mediterranea (Vizzini, Contu & Musumeci)

Position in classification:
Tricholomataceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi 

EnzoF

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lunedì 10 ottobre 2016

Clitocybe candida

Castelli Romani, settembre 2016; foto di EnzoF
Sinonimi
Leucopaxillus candidus, Aspropaxillus candidus


Poco diffuso, cresce sui prati e nei boschi dei Castelli Romani nel primo autunno
Fungo medio-grande, completamente bianco, piuttosto carnoso, con cappello piano ma presto imbutiforme, orlo involuto, a maturità spesso presenta guttule più chiare; lamelle fitte, leggermente decorrenti di colore crema-rosate; gambo carnoso, sodo e massiccio 

                                                       
Fruttifica dalla fine dell'estate, nei prati, ma anche all'interno dei boschi sulla lettiera di foglie, in gruppi di numerosi individui, formanti ampi cerchi delle streghe

Current Name:
Clitocybe candida Bres.

Position in classification:
Tricholomataceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi
EnzoF

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lunedì 3 ottobre 2016

Suillellus caucasicus / Suillellus luridus

Rocca di Papa, Settembre 2016; Foto di EnzoF

Questo fungo che cresce nei boschi dei Castelli ha sempre stuzzicato la mia curiosità. Visto piu' volte esposto nelle mostre micologiche con il nome di Boletus caucasicus, ma cercando sui testi o in rete non ci sono molte notizie in merito oppure sono contrastanti.


Sono tre le caratteristiche principali che consentono la determinazione del Boletus luridus: pori aranciati rossi, carne sotto i tubuli rossastra o comunque concolore ai pori e un reticolo ben definito a maglie larghe e allungate che attraversa l'intero gambo

In rari casi  il colore rosso sotto i tubuli non è presente e alcuni autori per questo hanno creato una specie separata ( Boletus caucasicus ) mentre per altri è una semplice varietà del Boletus luridus. Anche in questo caso la presenza fondamentale del reticolo, nettissimo e sempre a maglie larghe e allungate, consentirà di determinare il Boletus luridus con certezza. Nessun Boletus della Sezione Luridi (pori aranciati o rossi), ha un reticolo con queste caratteristiche.
Oggi a giugno 2023 dopo attenta valutazione questa specie credo che si possa attribuire a Suillellus mendax

Current Name:
Suillellus caucasicus (Singer ex Alessio) Blanco-Dios


Synonymy:

Boletus caucasicus Singer ex Alessio.

Boletus luridus subsp. caucasicus (Singer ex Alessio) Hlaváček.
Boletus luridus var. caucasicus Singer.
Boletus caucasicus Singer.

Position in classification:
Boletaceae, Boletales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi


EnzoF

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