martedì 29 ottobre 2013

Cyclamen hederifolium


Rocca di Papa,ottobre 2013 foto di EnzoF
Nome Italiano:
Ciclamino autunnale
Bella piantina che spunta nel sottobosco a fine estate,appartenente alla famiglia delle Primulaceae.



Le piante sono alte da 15 – 20 cm; i fiori color rosa pallido,(ciclamino appunto)inodori, le foglie spuntano successivamente e persistono fino a primavera. Ne esiste una varietà a fiori bianchi.

Foglie di colore verde scuro variegato in verde chiaro con riflessi argento,simili all'edera da qui il nome hederifolium .

Curiosita':E' facile trovare i tubuli da dove poi spuntano i fiori completamente dissotterrati.Pur essendo una pianta tossica è molto apprezzata dai cinghiali insensibili alle tossine.
EnzoF


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domenica 20 ottobre 2013

Helvella crispa


Helvella crispa (Scop.) Fr
Ordine Pezizales
Famiglia Helvellaceae
Genere Helvella
Specie H crispa
Rocca di Papa ottobre 2013; foto di EnzoF
Dal latino crispus = increspato, ricciuto.



Breve descrizione:
Cappello (mitra): Dimensioni 4-5 cm di lunghezza, cereo e di forma irregolare, ondulato, prima con i margini aderenti al gambo, poi liberi e rivolti verso l'alto; superficie liscia, di colore biancastro sfumato di ocra tenue e increspato ( Crispa appunto )

Gambo:Cilindrico e robusto, cavo all'inteno; con superficie bianca o bianco-giallognola, percorsa da crespe a larghe maglie.Particolare delle costolature sul gambo.
Carne: Bianca e soda,ma fragile al tatto;consistente da cotta.Senza odore particolare.
Cresce in autunno,di solito in gruppetti di pochi individui,non diffusissimo,ma fedele nei luoghi di crescita.



Curiosita':Questo fungo contiene acido elvellico( sostanza termolabile),ma anche Gyromitrina( anche se in musura minore rispetto al genere Gyromitra)sostanza pericolosa e cancerogena.Su alcuni libri datati viene data come commestibile,ma invece per i suddetti motivi è da considerarsi velenosa.Fortunatamente non credo ci sia tradizione di consumo di H crispa ai Castelli.
Helvella crispa (Scop.) Fr


EnzoF

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mercoledì 16 ottobre 2013

Crucibulum laeve


Crucibulum laeve (Bull.)Kambly
Rocca di Papa ottobre 2013; foto di EnzoF




Crucibulum laeve :
E' un funghetto della famiglia delle Nidulariaceae.Le dimensioni non raggiungono il cm nè di altezza nè di diametro.Piano piano assume una forma conica e allungata.Nel giovane la parte superiore è chiusa da un "coperchio" ( epifragma )di un bel colore giallo aranciato,che protegge la parte interna sino alla maturazione.
Cresce su legno marcescente( in questo caso felce ) e anche su residui vegetali.
Curiosita':
I funghi di questa famiglia assomigliano a nidi d'uccello molto piccoli riempiti di uova.Sono un esempio di tecnica di sopravvivenza,una volta maturo,le "uova"( peridioli )vengono espulsi con l'arrivo della pioggia e si depositano anche a distanza attaccandosi ai fili d'erba,poi magari qualche animale erbivo li consuma e diperde le spore.
Crucibulum laeve (Bull.)Kambly

EnzoF


sabato 12 ottobre 2013

Russula delica Fr


 Russula delica Fr        

 Cappello 60 – 140 (190) mm, carnoso e duro, emisferico, quindi convesso, alla fine notevolmente imbutiforme; orlo lungamente ricurvo; cuticola asciutta, ricoperta di terriccio difficilmente asportabili, biancastra, ma presto con macchie ocra brunastro.

Lamelle leggermente decorrenti, con lamellule numerose e di lunghezza variabile, abbastanza spaziate, bianco crema, presto macchiate di bruno.

Gambo 15 – 35 x 25 – 50 mm, duro e robusto, abbastanza corto, con superfie appaena corrugata, raramente con una cintura verdastra all’apice del gambo.

Carne spessa e soda, dura, di colore bianco, ma visibilmente imbrunente, con odore forte e sgradevole, salmastro o di pesce, sapore appena pepato solo nelle lamelle.

Habitat molto comune, sia sotto conifere che latifoglie.

Commestibilità senza valore.  

Note è una tra le più grandi di tutto il genere Russula. Nonostante viene descritta di valore scarso o nullo dal punto di vista della commestibilità in alcune regioni italiane, ed in alcune zone dei Castelli Romani è consumata e apprezzata per la compattezza della carne e l’ottima resa. Simile a Russula chloroides ( Krombh. ) Bres. Dalla quale si distingue con certezza solo con l’indagine microscopica. Anche i Lactarius bianchi sono simili, ma la presenza del latice toglie ogni dubbio



Enzo Ferri

 Castelli Romani, ottobre 2017

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli













mercoledì 9 ottobre 2013

Boletus rhodoxanthus

Boletus rhodoxanthus (Krombholz) Kallenbach
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae
Genere Boletus
Specie B rhodoxanthus
Rocca di Papa;ottobre 2013 foto di EnzoF
rhodhoxanthus = rosso e giallo, per il colore del fungo.
Breve descrizione:
Cappello: Fino a 20 cm,emisferico poi convesso,carnoso.Cuticola bianco sporco con qualche sfumatura rossastra.

Tubuli e Pori:Tubuli corti di colore giallo/verdastri imbluenti al taglio.Pori piccoli,dal giallo all'arancio sino al rosso sangue,piu' chiari al margine,viranti al blu/verdastro alla pressione.
Gambo: Massiccio,cilindrico,spesso obeso con base ingrossata,di colore giallo cromo,provvisto di un bel reticolo rosso sangue,giallo vivo nelle zone erose.


Carne: Soda e compatta,giallo cromo,rapidamente virante al blu,ma limitatamente alla zona del cappello e al massimo nella parte alta del gambo,gialla immutabile nella restante parte del gambo e a volte rossastra alla base.

Cresce isolato o in piccoli gruppi nei boschi dei Castelli in estate e sino ai primi freddi autunnali,spesso si fa' vedere anche in piena estate dopo una pioggia,anche breve.
Curiosita':E' un bellissimo boleto dai colori accesi e brillanti che raggiunge dimensioni notevoli.Molto simile al B satanas,ma quest'ultimo,oltre ad avere un differente viraggio e un portamento piu' massiccio emana anche un'odore piu' sgradevole.E non dovrebbe essere presente nei nostri boschi.
Current Name:
Boletus rhodoxanthus (Krombh.) Kallenb

Position in classification:
Boletaceae, Boletales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi.

EnzoF

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sabato 5 ottobre 2013

Hygrocybe conica

Nome attuale:

Hygrocybe conica (Schaeff.) P. Kumm

 

Sinonimi:

Hygrophorus conicus Schaeff. 

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Hygrophoraceae

Genere Hygrocybe

Specie Hygrocybe conica

 

Il diametro del cappello può superare i 7cm di diametro. Di forma conica/appuntita, poi spianato ma sempre con un umbone ben visibile; la cuticola è viscida con colorazioni variabili dal giallo al rosso con tutte le sfumature intermedie; le lamelle sono adnate, larghe e distanti, di colore giallastro e annerenti al tocco; il gambo è cilindrico con superficie striata e base biancastra, al tocco diventa prima grigio e nero; la carne è fragile, giallastra priva di odori e sapori; fungo ubiquitario, cresce nei parti e nei boschi anche a quote elevate, frequente ai Castelli Romani. Non commestibile.




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, ottobre 2013

 

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Bibliografia:

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

 

Aggiornamento maggio 2021

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martedì 1 ottobre 2013

Gyroporus castaneus

Nome attuale:

Gyroporus castaneus  (Bull.) Quel.

Sinonimi:

Boletus castaneus Bull.

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Gyroporus

Specie Gyroporus castaneus  


Cappello fino a 120 (140) mm da emisferico a spianato con margine regolare; cuticola vellutata di colore variabile sui toni bruni, da bruno – castano fino a quasi nerastro; tubuli alti, biancastri, quasi liberi al gambo in maniera più evidente a maturità, pori piccoli, rotondi anch’essi biancastri; gambo cavernoso a maturità, cilindrico, slanciato concolore al cappello; carne soda nel cappello, cavernosa e cassante nel gambo con odore e sapore tenui, ma gradevoli. Buon commestibile il cappello, il gambo deve essere scartato NB: sono in corso ulteriori studi per sospetta lieve tossicità incostante

Cresce in estate e fino all’autunno nei boschi di latifoglie, più di rado sotto conifere, comune e diffuso ai Castelli Romani

Note: per le caratteristiche tipiche è un fungo semplice da riconoscere, somiglia vagamente a Boletus edulis





Enzo Ferri

Castelli Romani, ottobre 2013

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Fungi Europaei vol. 2 - Boletus sl - JA Munoz

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

Aggiornamento, giugno 2023