martedì 30 luglio 2013

Suillellus luridus

Nome attuale:

Suillellus luridus (Schaeff.) Murril

Sinonimi:

Boletus luridus Schaeff.

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Suillellus

Specie Suillellus luridus  

Cappello 80 – 180 (200) mm, carnoso, inizialmente emisferico, poi convesso ed infine spianato; orlo regolare, appena ondulato a maturità; cuticola feltrata e vellutata nel giovane, poi liscia, con colorazioni molto variabili, da verdastre a bruno chiaro, anche con componenti gialle.

Tubuli e Pori tubuli giallastri, un po’ depressi al gambo, immediatamente blu al taglio; pori aranciati, giallo-arancio, fino a rosso mattone, velocemente viranti al blu.

Gambo 30-50 x 70-1500, slanciato, cilindrico, a volte flessuoso, con base appena radicante, di colore giallo-arancio, rosso porpora o rosso barbabietola nella parte bassa, con evidente e tipico reticolo a maglie allungate più marcato nella parte alta, di colore rosso scuro, imbluente al tocco e alla manipolazione.

Carne soda e compatta nel giovane, presto molle specialmente nel cappello, di colore giallino, rosso barbabietola alla base del gambo, virante velocemente al blu, con odore fruttato e sapore dolciastro.

Habitat cresce nei boschi di latifoglie e conifere, in zone aperte, abbastanza comune e diffuso.

Commestibilità buon commestibile, ma da consumere ben cotto.

Note capostipite della vecchia sezione Luridi del genere Boletus tutti con pori arancio-rossi e carne virante al blu. Riconoscibile per il tipico reticolo a maglie allungate. Fungo molto variabile per colorazioni del cappello e per dimensioni, tanto che sono descritte in letteratura molte forme e varietà. Recentemente con la diffusione del molecolare ( DNA ) una ex forma di Boletus luridus , è stata elevata a nuova specie, accettata a livello internazionale e chiamata Suillellus mendax che è decisamente più comune e diffusa nei boschi dei Castelli Romani.



Tipico reticolo a maglie allungate


 Enzo Ferri

Castelli Romani, giugno 2013

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Suillellus queletii

Suillellus queletii






Suillellus mendax

Suillellus mendax



 




Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Fungi Europaei vol. 2 - Boletus sl - JA Munoz

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

Aggiornamento, giugno 2023


 

venerdì 26 luglio 2013

Neoboletus erythropus

Nome attuale: 

Neoboletus erythropus (Pers.) C. Hahn


Sinonimi:

Boletus erytrhopus Pers

Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini


Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Boletales
Famiglia Boletaceae

Genere Neoboletus

Specie Neoboletus erythropus  


Ha un cappello carnoso e sodo da convesso a disteso che raggiunge i 20 cm di diametro; la cuticola è opaca, vellutata, di colore bruno scuro, delle volte anche decolorata al bruno chiaro, quasi giallastra, con frequenti notano riflessi azzurri; i tubuli sono lunghi, al taglio rapidamente viranti al blu; i pori sono piccoli e rotondi, da arancio a rosso, solitamente più chiari al margine, anch’essi viranti alla pressione; il gambo è obeso in gioventù, robusto, duro, privo di reticolo, ricoperto da fine punteggiatura rossa su fondo giallo, virante al tocco; la carne è soda e compatta nel giovane, giallastra, virante al blu in maniera intensa al taglio; carne con odore lieve, fruttato, e sapore dolce e gradevole. Cresce soprattutto in collina e montagna sia nei boschi di latifoglie che di conifere, dall'estate all'autunno, abbastanza comune nei boschi dei Castelli Romani. Buon commestibile dopo adeguata cottura, contiene tossine termolabili.

Note: Conosciuto per lungo tempo con il nome di Boletus erythropus, ma la descrizione originale di Persoon del 1796 era chiaramente errata. Nel 2014 indagini molecolari hanno inserito questa specie nel nuovo genere Neoboluts. Ad oggi non è ancora chiaro il nome della specie; per alcuni autori il nome corretto è Neoboletus luridiformis, per altri è Neoboletus erythropus, in questa pagina si è adottato il nome corrente secondo i databse Mycobank e Index Fungorum. Molte simile a Neoboletus xanthopus, a lungo considerato la stessa specie e segregata solo nel 2014





Enzo Ferri


Castelli Romani, giugno 2013


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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

 

 

Aggionamento, giugno 2021

 

lunedì 22 luglio 2013

Cantharellus cibarius

Cantharellus cibarius var. cibarius Fr.
Ordine: Cantharellales
Famiglia: Cantharellaceae
Genere: Cantharellus
Specie:C Cibarius var cibarius
Sporata giallastra ( Leucosporeo )
Nome italiano:
Galletto, Finferlo, Gallinaccio
In dialetto:Galletto
Dal latino cantharus = coppa, cibarius = commestibile
Non ha bisogno di presentazioni,è uno dei funghi piu' apprezzati e conosciuti
Rocca di Papa,luglio 2013; foto di EnzoF




Breve descrizione.
 
Cappello:
Fino a 12 cm, irregolarissimo, ondulato e incurvato.Prima convesso, poi piano ed imbutiforme,margine rivoluto, liscio,spesso ricoperto di leggera pruina, di colore giallo-arancio o giallo-oro.


Non ha vere lamelle ma costolature (pseudolamelle), decorrenti sul gambo, anastomizzate fra loro, di colore giallo-arancio.

Particolare delle pseudolamelle.
Lamelle decorrenti
Gambo:Concolore al cappello, tozzo,liscio, assottigliato alla base e spesso molto corto.
Carne:Bianca o leggermente giallastra soda e fibrosa.
Odore fruttato. Sapore molto gradevolmente.
Fungo molto comune, e molto ricercato. Cresce praticamente ovunque sia nei boschi di conifere che latifoglie, fino ai 2000 metri di altezza. Lo si trova dal mese di maggio fino a novembre.Ma in queste zone è poco comune al contrario di molte sue varieta'.
Cantharellus cibarius var. cibarius preferisce piu' un clima montano o nordico.

Ottimo commestibile. Assieme al porcino è il fungo più ricercato e consumato.
Si vede ovunque,al mercato,nei supermarket e sulle bancarelle lungo le strade, in alcune nazioni europee è sicuramente piu' apprezzato del porcino.
Personalmente lo gradisco molto per la sua versatilita' in cucina:è molto buono come contorno,come ripieno e si preparano ottimi sughetti per pasta,inoltre è particolarmente indicato per la conservazione sott'olio.
Anche la sua raccolta è appagante,nei periodi favorevoli si fanno buone raccolte e si cammina poco!!
Current Name:
Cantharellus cibarius Fr.

Position in classification:
Cantharellaceae, Cantharellales, Incertae sedis, Agaricomycetes, Basidiomycota, Fungi

 
EnzoF


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venerdì 19 luglio 2013

Xylaria polymorpha

Nome attuale: 

Xylaria polymorpha (Pers.) Grev.


Sinonimi: 

Xylosphaera polymorpha (Pers.) Dumort


Sistematica  

Regno Fungi 

Divisione Ascomycota


Ascoma alto da 4 a 8 cm x 2-3 cm di diametro; a forma di clava attenuata in alto e con la sommità arrotondata, panciuto e gibboso, riunito in più individui ravvicinati; superficie granulosa, feltrata ed opaca, di colore bruno nerastro; solitamente privo di gambo, oppure molto corto; se sezionato la carne è bianca e tenace con odore e sapore fungini. Non commestibile. Cresce tutto l’anno su ceppaie di latifoglia degradate, poco comune ai Castelli Romani.

Note: La specie più simile e molto più diffusa nei boschi dei Castelli Romani è Xylaria longipes che solitamente è più esile, gambo più evidente e crescita più solitaria e meno appressata




Enzo Ferri

 

Castelli Romani, luglio 2013

 

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Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

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Aggiornamento, febbraio 2022

 






sabato 13 luglio 2013

Russula virescens

Nome attuale:

Russula virescens (Schaeff.) Fr.

 

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Russulales
Famiglia Russulaceae

Genere Russula  

Specie Russula virescens


Nome italiano:
Colombina verde, Verdone 

Dal latino "virescens"= verdeggiante, per il suo colore

 

Cappello 50 – 130 ( 150 ) mm, carnoso e compatto, globoso, poi convesso ed infine spianato, leggermente depresso solo a maturità; la cuticola è asciutta, secca e sempre più o meno screpolata, inizialmente di colore bianco, poi si screpola in tante areole, che distanziandosi tra loro assumono tinte verdastre , facendo apparire il fondo giallognolo (come maromorizzato). Infine tende a decolorarsi in modo non uniforme.
Lamelle fitte, fragili, prima biancastre, poi crema pallido, spesso con macchie brunastre.
Gambo 20 – 40 x 60 - 100 mm, robusto, quasi sempre rugoso, più o meno cilindrico, spesso ingrossato nella parte centrale, pieno, poi cavernoso; superficie bianca, talvolta macchiata qua e là di nocciola.
Carne soda, friabile, bianca; con sapore gradevole in gioventù.
Habitat cresce nei boschi latifoglie, in estate/autunno, più frequente nei boschi ampi e soleggiati.
Commestibilità ottimo commestibile, una delle migliori Russule in assoluto, se non la migliore; uno dei pochi funghi che è possibile consumare crudo anche se con moderazione. Ma oltre la difficoltà nel trovarle bisogna competere con altri "simpatici"animaletti del sottobosco particolarmente ghiotti ...e che in genere arrivano prima di noi





Enzo Ferri

 

Castelli Romani, luglio 2013

 

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Bibliografia:

Monografia illustrata del Genere Russula in Europa - Mauro Sarnari –– AMB Trento

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - Consiglio G., Papetti C., Simonini G. - AMB Trento

Funghi d’Italia - Boccardo F., Traverso M., Vizzini A., Zotti M. (Zanichelli)

Aggiornamento giugno 2023







lunedì 1 luglio 2013

La Madonna dell'acqua Donzella

Lariano,giugno 2013,foto di EnzoF
L'Associazione Colle Paccione onlus ha organizzato una escursione tra il sacro e il profano nei boschi di Lariano/Velletri sul monte Artemisio nel parco dei Castelli Romani.Quando si tratta di camminare nei boschi se non ci sono impedimenti per il lavoro partecipo volentieri, mi piace il trekking.Specie se mancano i funghi...
Appuntamento di buon mattino a Colle Paccione ( un quartiere di Lariano ).
Una signora residente nell'ultima casa prima del bosco ci ha gentilmente ospitato per una ricca colazione,bisogna fare il pieno di energia.


Subito inizia il sentiero nel bosco per niente impegnativo

In breve tempo si arriva al fontanile Pescarella.
Breve sosta per bere della buona acqua sorgente e la carovana( eravamo una cinquantina di persone) si rimette in moto

Ecco la sorgente Pescara,asciutta....La sorgente Pescara segna il confine tra il Comune di Lariano a DX e Velletri a SX.
area pic nic
Si riprende a salire
Adesso il bosco si apre ...un bel bosco
 
Altra fontana,Fonte delle Donzelletta,un tempo acqua fresca e buonissima.
Adesso ci dicono che non è potabile per tracce di Arsenico
E indicazioni per il Maschio d'Ariano e la valle del lupo

Il tratto finale è l'unico un po' piu' impegnativo,per la salita e per i ricordi delle abbondandi nevicate di 2 inverni fa'.
Lungo il percorso molte grotte scavate sui fianchi della montagna,che servirono da ricovero durante la seconda guerra mondiale.Queste zone furono teatro di furiosi bombardamenti.
Siamo arrivati.Fonte acqua Donzella.
Con la sua sacralita'....
Si dice che una signora mentre cercava funghi nella zona,il primo ottobre del 2010 ebbe un'apparizione della Madonna.Da quel giorno le apparizioni si susseguono ogni primo giorno del mese,ed anche altre persone dicono di vederla.
Questo è sufficente per far diventare la Fonte acqua Donzella un luogo di pellegrinaggio e di preghiera...molti malati vi si recano in cerca di qualche speranza

Lungo la strada del ritorno piccola deviazione per vedere il " gran canyon"niente di maestoso,ma bello e suggestivo scavato dagli agenti atmosferici nel corso dei secoli.

Si torna alla fonte Pescarella.La giornata continua con una bella braciata....
Una bella giornata in mezzo alla natura,molto bene organizzata dall'associazione Colle Paccione Onlus.alla quale va un grande plauso e un ringraziamento.
 
EnzoF